Se ci siamo noi due… il mondo è bello anche così

Amici di Rudy: Ti abbiamo aspettato, poi siamo entrati. Capirai, ci potevamo perdere il primo gol? Rudy: No, certo… ma non mi andava. Amici di Rudy: Non t’andava… la partita? Ma ti senti bene? Rudy: Avevo certe fresche, per una faccenda mia, che proprio non me la sono sentita. 

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Selma inizia a vedersi con Rudy ma continua ad uscire con Sem, il suo editore, non volendo saperne di cambiare la sua vita, ma Rudy mangia la foglia e si precipita a casa sua e la trova intenta a cenare con Sem.

Sem: Cosa vuole questo energumeno? Rudy: Fatti sotto e vediamo a chi appartiene Selma. Selma: Vai via, mascalzone, o chiamo la polizia! Rudy: Puoi chiamare anche i “Marines” ma io non mi muovo di qui. Selma: quello è l’uomo che io voglio sposare. Rudy: Ma quello non è un uomo, hai visto come si è squagliato? Selma: Come posso spiegarti la differenza tra un intellettuale ed un bottegaio come te? Tra te e me ci sono venti anni-luce di civiltà.

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Lei lo caccia di casa ma lui non se ne va, staziona sui gradini tutta notte al freddo fino a prendersi una polmonite, e lei è costretta a richiamarlo in casa.

Selma: Io sono una donna moderna, che vive del proprio lavoro, tu hai bisogno di una casalinga, di una massaia. Quindi, sono la donna sbagliata per te. Rudy: Io lo capisco, lo so che sei una donna sbagliata, ma guarda caso… amo proprio te. Come lo risolvi il problema? Selma: Ma non siamo d’accordo su nulla, come possiamo vivere insieme?

Rudy riesce a convincere Selma ad andare convivere da lui per un periodo di prova. Selma: Voglio conservare almeno la mia libertà. Rudy: La conosco la tua libertà, saltare da un letto all’altro. Selma: E’ questo il concetto che hai di me? Rudy: Io mi baso sui fatti. Ci siamo conosciuti una sera, e dopo poco abbiamo fatto l’amore. Selma: La stessa cosa vale anche per te.

Rudy non si smentisce, punta la sveglia alle 4 di mattina per andare a caccia, di nascosto da lei, perchè sa che non è d’accordo. Scoppia una lite furibonda. Alla fine Rudy rimane a casa, ma tiene il muso tutto il giorno.

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Selma: E’ un caro ragazzo, pieno di affetto e di tenerezza. Ma è immobile nel suo ruolo di maschio dominatore. E non è nemmeno colpa sua, ma dell’ambiente in cui è vissuto. Amica di Selma: Non capisco come hai fatto ad adattarti, proprio tu. Selma: Ci sono tante amarezze, tante incomprensioni, ma io credo valga la pena di tentare. Lui certe volte è così indifeso… in modo struggente… come un bambino che ha bisogno di te, e che te lo dimostra facendo un capriccio.

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Selma: Posso sapere dove stai andando e cosa mi nascondi? Rudy: Non tollero controlli! Anzi, se vuoi saperlo… sturati le orecchie, perchè sto per gridarlo forte. ME NE VADO A VEDERE LA PARTITA DI CALCIO! Selma: come posso essermi immischiata con un drogato del pallone?
Amica di Selma: E poi com’è andata a finire? Selma: Rottura completa. Avevo deciso di andarmene… e poi non ci sono riuscita. E poi, quel giorno, la Roma ha vinto. Era così felice, povero Rudy, che non ho avuto il cuore di guastargli la festa.

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Rudy: Ciao tesoro. Sono felice di trovarti qui. Vivo sempre nell’angoscia di non trovarti più. La casa vuota, gli armandi sottosopra e tu che non ci sei più. Selma: Sai che io non scappo. Se avessi intenzione di andarmene, ti avvertirei. Rudy: Sarebbe peggio. Meglio l’infarto all’improvviso che la condanna a morte con preavviso. Selma: Adesso non cominciare a fare il bambino. Rudy: Selma, mi vuoi bene? Selma: Sì, ma adesso dormiamo. Rudy: Vorrei un figlio da te. Selma: Che ti salta in mente adesso? Sei impazzito? Rudy: Non vedo perchè tu debba rispondere così. Se desidero un figlio dalla donna che amo, mi sembra del tutto naturale. Selma: Si dà il caso che la donna in questione non desideri nessun figlio. Mettitelo in testa, quella che deve partorire sono io… e io non voglio.

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E giù litigi a più non posso…

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Rudy: Un figlio… o la perderò. Al posto della pillola, un po’ di tranquillante, non potrà che farle bene, con quel suo caratterino. La forma è uguale, non si accorgerà della differenza. Selma: Non so che mi succeda, da qualche giorno ho una sonnolenza continua. Mi è venutai improvvisamente un po’ di nausea, se non fosse impossibile direi che sono incinta.

Selma: Questa prodezza è tua? Rudy: Ammetti che ti ho incastrato e dichiarati vinta. Abbiamo molte cose da discutere. Dobbiamo ingrandire la casa, pensare al corredo, prepararci ad essere una famiglia. Ridiamoci sopra, sono così felice della mia paternità. Selma: Quanto credi che duri la tua paternità? Non più di ventiquattr’ore. Rudy: Perchè, cosa hai intenzione di fare? Non sarai impazzita?

 

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Rudy: Ciao. Hai… risolto? Selma: Sì, e naturalmente ho risolto a modo mio. Sì, ho deciso di tenere il bambino. No, ho deciso che non ti sposo. Rudy: Ma il figlio è anche mio, ho dei diritti… Selma: Li hai persi ingannandomi, adesso vattene. Azzeriamo il rapporto, siamo nella stessa situazione dell’attimo prima di conoscerci.

Comincia l’attesa…

Selma: Se mi vuole, deve riconquistarmi, e tocca a lui la prima mossa… Rudy: Se provassi a chiamarla… Forse mi respingerebbe. O forse… Pronto Selma?

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