KIRK MORRIS

e i colleghi

Con Franco Gasparri:

Il fatto di avere girato così tanti fotoromanzi assieme, ha sicuramente aiutato a cementare l’amicizia personale anche fuori dal lavoro, di Kirk e Franco. Lui descrive così il suo incontro con Kirk, nell’Idillio 276:

Mi ricordo come fosse ieri il giorno in cui misi piede per la prima volta in quello che ormai tutti, dentro e fuori, chiamano il “Pianeta Lancio”. Ero emozionato come un bimbo che affronta il primo giorno di scuola. Nel varcare la soglia mi imbattei in un giovanottone tutto ciuffo e muscoli, con due occhi celesti e un’espressione che mi parve, sulle prime, torva e minacciosa. Era la prima volta che mi incontravo con Kirk Morris. Mugugnò una parola che io interpretai come un saluto non proprio cordiale. “Cominciamo bene!” pensai. Eppure di lì a poco, mi sarei dovuto ricredere, sul conto di quello che sarebbe diventato per me, prima che un collega, un amico e un… compagno di giochi. Kirk ed io, per un lungo periodo, ci incontrammo solo durante le lavorazioni. Eravamo entrambi un po’ orsi, chiusi e taciturni. Comunicavamo con sguardi, gesti ed espressioni. Alla fine, questo modo di comunicare era diventato per noi, oltre che un gioco, un ottimo esercizio per una migliore resa professionale. Certo, professionalmente Kirk era molto più preparato di me. Aveva girato molti film del genere storico-mitologico, aveva una gran confidenza con le macchine fotografiche e, quando ci si metteva davanti, dimostrava una gran scioltezza che, unita alle sue indiscutibili doti interpretative, faceva e fa di lui uno degli attori più validi del fotoromanzo. Non posso fare a meno di citare, ancora una volta, la serie di Jacques Douglas.

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